L'andamento dell'agricoltura lombarda nel 2° semestre 2021
Le prime valutazioni sulla annata 2021 per l’agroalimentare lombardo stimano a livello regionale un incremento del valore della produzione agricola di oltre il 10%, rispetto al 2020, grazie alla significativa crescita dei prezzi dei principali prodotti agricoli e a fronte di una sostanziale stazionarietà delle quantità prodotte.
Anche l’export ha fornito una spinta importante al settore, con una variazione nei primi nove mesi del 2021 pari al +10,9%, consentendo agli scambi di raggiungere un nuovo massimo storico di sempre.
Nonostante questi dati positivi, gli imprenditori esprimono forte preoccupazione per la crescita dei costi che ha contraddistinto in maniera sempre più rilevante il 2021 e che rappresenta un elemento di grande preoccupazione per il 2022. I rincari hanno colpito tutti i settori, ma soprattutto gli allevamenti che hanno visto una progressiva erosione dei margini di redditività nel corso dell’anno.
"Le imprese agricole lombarde nel 2021 hanno raggiunto traguardi importanti con una crescita a due cifre, anche se non si erano fermate nemmeno durante la pandemia - ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – l’export agroalimentare in particolare ha toccato un nuovo record, registrando crescite importanti in comparti come il lattiero-caseario, i farinacei e le carni. L’incremento dei costi però è diventato quasi insostenibile nella seconda parte dell’anno e gli ultimi drammatici sviluppi internazionali rischiano di acutizzare le difficoltà sul fronte energetico e su quello dei prezzi delle materie prime, in particolare i cereali da cui dipendono i nostri allevamenti.”
"I dati dimostrano la straordinaria resilienza che le nostre imprese hanno avuto lo scorso anno – ha commentato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – L’agricoltura lombarda si troverà nei prossimi anni ad affrontare nuove sfide, alla luce dei rincari delle materie prime e degli scenari internazionali. Per questo è necessaria una revisione in sede europea dell’applicazione della prossima Programmazione agricola. Le esigenze che il settore aveva tre mesi fa non sono quelle che ha attualmente o che avrà nel futuro. L’impegno di tutto il comparto deve essere quello di unire le forze per far sentire la propria voce. La Regione Lombardia è pronta a fare la propria parte.”