Il 2024 apre col segno meno per l’export lombardo registrando una flessione in valore a prezzi correnti del 3,1% rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto al primo trimestre 2023, fermandosi a poco meno di 40,3 miliardi di euro.
Il dato in valore risente significativamente del venir meno del contributo derivante dall’aumento dei prezzi registrato nell’ultimo anno ma anche di una domanda mondiale ancora debole.
I maggiori contributi negativi all’export regionale provengono dai metalli di base e prodotti in metallo esportati dalle provincie di Brescia (-14,6%) e Bergamo (-13,0%), dai prodotti tessili e abbigliamento da Milano (-6,8%) e Varese (-31,1%) e dalle sostanze e prodotti chimici sempre da Milano (-7,5%).
All’opposto sostengono principalmente il risultato regionale l’export di mezzi di trasporto da Varese (+153,5%), di computer e apparecchi elettronici da Lodi (+32,9%) e di prodotti delle altre attività manifatturiere da Milano (+18,0%), composti prevalentemente da prodotti di gioielleria e bigiotteria diretti in Svizzera, Stati Uniti e Francia.
I risultati per area geografica mostrano una contrazione del valore dell’export sia verso i paesi UE (-5,3%) sia verso i paesi extra-UE (-1,2%). Considerando i singoli paesi pesano i risultati negativi di Germania (-10,1%), Stati Uniti (-9,2%) e Francia (-6,6%). I maggiori contributi positivi provengono invece da: Grecia (+28,5%), Cina (+9,4%), Spagna (+3,6%) e Emirati Arabi Uniti (+20,5%).
Il dettaglio territoriale mostra la maggior parte delle provincie lombarde con valore dell’export in flessione significativa: Brescia (-8,6%), Cremona (-8,4%), Lecco (-7,3%), Bergamo (-5,8%), Mantova (-5,5%), Como (-4,9%) e Milano (-2,6%). Ancora contenuto il calo dell’export di Sondrio (-0,5%) e Monza e Brianza (-0,1%). In crescita significativa solo l’export di Lodi (+14,3%). Meno intensi gli incrementi di Pavia (+0,5%) e Varese (+0,3%).
Appfonfimenti nel report https://www.unioncamerelombardia.it/dati/commercio-estero